Il 22 settembre abbiamo un compito chiaro: fermare il lavoro, fermare la produzione, fermare la macchina della guerra e dello sfruttamento.
Mentre in Palestina continua il massacro, con migliaia di vittime civili, case e vite distrutte sotto le bombe, i governi occidentali non solo tacciono, ma alimentano attivamente questa carneficina. Con armi, con soldi, con complicità. Ogni euro speso per i carri armati e per i missili è un euro tolto alla scuola, alla sanità, ai trasporti, ai bisogni reali delle nostre comunità.
Lo stesso sistema che devasta Gaza e opprime un intero popolo è quello che qui precarizza, impoverisce, licenzia e reprime chi lotta. È lo stesso sistema che sacrifica i nostri corpi e le nostre vite per i profitti delle multinazionali dell’energia e dell’industria bellica.
Non c’è “pace” possibile finché la logica del riarmo e del profitto governa il mondo. Non ci sono “diritti” garantiti finché la guerra è l’unico linguaggio che i potenti sanno parlare.
Per questo il 22 settembre non sarà una giornata qualunque: sarà una giornata di lotta collettiva.
Scioperare significa smettere di produrre valore per chi lucra sulla guerra. Scioperare significa dire: non in nostro nome, non con il nostro lavoro, non con le nostre vite.
🔻 Per la fine immediata del massacro del popolo palestinese.
🔻 Contro il riarmo e la corsa bellica che devasta il presente e ipoteca il futuro.
🔻 Perché i soldi vadano a scuola, ospedali, case e salari – non a missili e droni.
🔻 Perché non vogliamo essere complici né vittime della guerra imperialista.
Il 22 settembre blocchiamo tutto: fabbriche, magazzini, uffici, scuole, trasporti.
Blocchiamo la normalità di un sistema che ci vuole spettatori impotenti davanti alla barbarie.
📣 Organizziamoci, scendiamo in sciopero, portiamo la rabbia e la solidarietà nelle strade.
Solo la lotta collettiva può fermare la guerra, lo sfruttamento e l’oppressione.
➡️ Il 22 settembre: sciopero generale.
➡️ Il 22 settembre: blocchiamo tutto.
Cosenza Piazza Loreto ore 17.30