ascolta la diretta

Il Planetario di Cosenza: Simbolo di Degrado o Opportunità di Rinascita?

Il recente servizio della giornalista Alessia Principe ha scosso la coscienza collettiva, portando alla luce una realtà desolante: il planetario della nostra città, un tempo fiore all’occhiello della comunità scientifica e culturale, oggi versa in uno stato di degrado assoluto. Immondizia, poltrone distrutte, sporcizia ovunque. Quello che doveva essere un luogo di conoscenza e meraviglia per giovani e adulti è ora ridotto a uno scenario di abbandono e incuria.

Il ritratto di una struttura fatiscente, simbolo tangibile di un’amministrazione comunale che non ha saputo (o voluto) tutelare un bene pubblico di immenso valore. Il planetario non era solo un edificio, ma nelle intenzioni del suo ideatore doveva diventare un punto di riferimento per la divulgazione scientifica, un luogo in cui generazioni di studenti si sarebbero avvicinate all’astronomia, alla scienza, alla conoscenza del cosmo. Permettere che un tale patrimonio venga lasciato marcire sotto gli occhi di tutti è una sconfitta collettiva.

A rendere ancora più dolorosa questa situazione è la recente scomparsa di Franco Piperno, illustre fisico, astronomo e ideatore del planetario. Piperno non è stato solo un accademico di fama, ma un autentico pioniere della divulgazione scientifica in Italia. Il suo impegno nel promuovere l’astronomia e la cultura scientifica ha lasciato un segno indelebile nella comunità. Il degrado di questo luogo assume, così, un significato ancora più tragico, quasi una profanazione della sua memoria. Vedere oggi l’opera a cui ha contribuito ridotta a uno scheletro vuoto e decadente è un insulto al suo impegno e alla sua visione.

Di chi è la responsabilità di questo scempio? L’indifferenza della politica e delle istituzioni locali è evidente. Le promesse di valorizzazione e recupero si sono rivelate vuote parole. Mentre altrove i planetari vengono ristrutturati e potenziati per promuovere la cultura scientifica, qui si lascia che tutto cada nell’oblio.

Non possiamo restare spettatori silenziosi di questa disfatta. La cittadinanza ha il diritto di pretendere risposte e azioni concrete. La riqualificazione del planetario non deve essere un’utopia, ma una priorità. Serve un piano di recupero, fondi adeguati e una gestione responsabile che garantisca la rinascita di questo spazio.

Ma forse, oltre a indignarci, dobbiamo anche chiederci: cosa possiamo fare, come comunità, per invertire questa tendenza? La difesa del planetario non può essere solo un compito delle istituzioni, ma deve coinvolgere attivamente cittadini, scuole e associazioni culturali . Perché non lanciare  un’iniziativa di volontariato per la pulizia e la manutenzione dell’area? Perché non organizzare eventi che riportino l’attenzione su questo luogo e sul suo potenziale? Ogni grande cambiamento nasce da una presa di coscienza collettiva e dall’azione concreta. Ora è il momento di dimostrare che Cosenza non è solo una città che si indigna, ma anche una città che reagisce.

 


Pubblicato

in

, , ,

da

Tag: