Categoria: conflitto medio-orientale
-
L’Iran sotto attacco, Gaza sotto le macerie: Netanyahu bombarda la verità
Non è la sicurezza di Israele che interessa a Netanyahu. Non è la pace. Non è neppure la sopravvivenza del suo popolo, come pretende di far credere. Quello che davvero conta per lui — e per l’élite militare e politica che lo sostiene — è la reputazione. La sua. Quella dello Stato di Israele come…
-
Il mito dell’Occidente buono: civiltà, bombe e propaganda
Come si costruisce ideologicamente il diritto di uccidere in nome della libertà “Difendere la civiltà a colpi di bombe è il cuore della propaganda imperialista.” — anonimo palestinese, sotto le macerie. Il rovescio della civiltà Da Gaza a Baghdad, da Tripoli a Kabul all’Iran, il copione è sempre lo stesso. C’è un Occidente “civilizzato” che…
-
Cosenza non tace: la solidarietà è un atto di resistenza
In un sabato di giugno, con il termometro che sfiora i 35 gradi, la città di Cosenza ha scelto di non restare in silenzio. Poteva essere una giornata come tante, invece è diventata un grido collettivo di dignità e coscienza. Centinaia di persone hanno attraversato le strade della città per dire con forza che ciò…
-
Netanyahu e la guerra come sopravvivenza politica. Il piromane del Medio Oriente
Benjamin Netanyahu non è semplicemente il primo ministro di Israele. È, oggi, l’emblema tragico e pericoloso di un’epoca in cui il potere si mantiene non malgrado la guerra, ma grazie ad essa. Da Gaza a Teheran, passando per il Libano, la Siria, l’Iraq e lo Yemen, la sua strategia appare con sempre maggiore chiarezza: aprire…
-
RADIO CIROMA CHIAMA: IL 14 GIUGNO TUTTI IN PIAZZA – COSENZA A FIANCO DELLA PALESTINA
Radio Ciroma, voce libera e resistente di questa città, lancia un appello chiaro e diretto a tutte le cosentine e i cosentini: il 14 giugno scendiamo in piazza. Insieme. Con un’unica bandiera: quella palestinese. In un tempo in cui i media tacciono, in cui le verità vengono distorte, noi scegliamo di raccontare, denunciare, partecipare. La…
-
“60.000 morti dopo, i partiti si svegliano: la Palestina non aspetta più”
Dopo oltre un anno di massacri a Gaza, con decine di migliaia di civili uccisi sotto i bombardamenti israeliani PD, AVS e M5S rompono il silenzio con una mobilitazione tardiva. Un gesto simbolico che arriva troppo tardi per troppe vite spezzate. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Ma la verità è che è troppo…