Cosenza è ancora la città che basta a sé stessa? Riesce a coprire con le proprie energie spontanee l’assenza di servizi e diritti che le istituzioni negano a un’ampia fascia di cittadinanza?
Per decenni l’associazionismo ha sorretto con le sue forze le iniziative culturali, la tutela dell’ambiente, il diritto alla salute, intervenendo nel disagio sociale, generando consapevolezza e sensibilità.
Oggi Cosenza è in bilico tra perdita d’identità e grandi cambiamenti strombazzati dall’alto. Le sue avanguardie culturali faticano a trovare riferimenti e orizzonti. Non è più la città del commercio e dei servizi che in passato la tenevano in vita. Approfittando delle connivenze istituzionali, i palazzinari continuano a occupare ogni centimetro di suolo pubblico e privato. Il governo della città e dei Comuni vicini rimane saldo nelle grinfie di gruppi politici consolidati, basati su vincoli familistici, antichi privilegi, legami clientelari.
Eppure, durante le manifestazioni in piazza, la parte non asservita della città reclama un ruolo di partecipazione alla vita pubblica, avanza critiche e proposte che puntualmente sono strumentalizzate dalle comitive politico-affaristiche al potere.
All’assemblea pubblica che abbiamo realizzato lo scorso 11 luglio hanno partecipato tantissime persone. Nel promuovere l’assemblea, chiedevamo alle cosentine e ai cosentini se avessero smesso di porsi e porre domande sullo stato di salute dei rapporti civili, sociali e politici in questa città. Le domande sono affiorate, la partecipazione all’assemblea si è rivelata straordinaria. In particolare, sono emerse le aspettative di sempre, su questioni delicate e serie come le tematiche relative alla città, la negazione del diritto alla salute e la condizione di precarietà e sfruttamento che costringe migliaia di concittadini, più o meno giovani, ad emigrare per mancanza di reddito e lavoro.
Ecco perché vogliamo continuare a ragionare collettivamente; abbiamo l’ambizione di rispondere insieme, tutte e tutti, a queste domande. Nel luglio scorso avevamo promesso di ritrovarci in autunno per costruire un’alternativa concreta, in questa città e nel resto della Calabria. Per farlo, c’è bisogno di una confluenza di tutte le persone e le forze sociali che non rinunciano a sognare e progettare un cambiamento.
A tutte e tutti diamo appuntamento il 22 e il 23 novembre .
Per rilanciare e porre al centro del dibattito e dell’agenda politica cittadina i bisogni e i desideri dei cosentini e delle cosentine, dei calabresi e delle calabresi.